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Caro Massimo Fini, nella dedica sul tuo bellissimo libro che mi hai mandato, hai scritto, quasi fosse una colpa: «Questo è un libro intriso di nostalgia per i tempi andati, penso che un po' ne abbia anche tu...». Ma io dico, ma adesso, che c'hanno tutti contro la nostalgia? (forse perché i nostalgici sono stati per tanto tempo i fascisti e i monarchici e ne è rimasto il marchio? Boh...).

Io sono «futurista» e nostalgico e ho una purissima nostalgia di quando leggevo per gustare un giornalista «fuori ordinanza» e per tentare di essere «fuori ordinanza» pure io con i miei clarinetti e le mie stronzate.

La mia «nostalgia» per le tue cose non sarà ancora più forte perché non puoi più scrivere. Questo solamente NON succederà.

Perché tu sei «fuori ordinanza»!

Renzo Arbore

Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2015