Martin Eden è un romanzo di Jack London pubblicato inizialmente a puntate sul Pacific Monthly nel 1908. Non è quindi attuale. Non è nemmeno originale perché è una storia d’amore fra un uomo dalle basse origini sociali, Martin Eden, e una ragazza dell’high class, Ruth. Non è originale neppure per il razzismo sociale che si respirava nell’Ottocento, perché su questo sono stati scritti volumi. Martin Eden è invece interessante per chi oggi la pretenda a scrittore. Martin vuole conquistare la fama letteraria per poter sposare Ruth. E scrive, scrive, scrive, racconti, poesie, saggi che manda a decine di riviste che regolarmente glieli respingono. Finché arriverà il libro che gli darà fama internazionale: La vergogna del sole nel romanzo, Il richiamo della foresta nella realtà. Perché Martin Eden è una sorta di autobiografia di Jack London che per anni dovette patire le stesse disillusioni. È una pedagogia dello scrivere, della sua fatica. Martin Eden dovrebbe essere ficcato in testa a martellate a chi oggi si illude di essere uno scrittore perché si abbevera alla Lettura.
Il Fatto Quotidiano, 22 dicembre 2021
"Il Tempo è galantuomo, si dice, ma ci mette troppo tempo" (m.f)