In un blitz in un campo profughi della Striscia, due giorni fa, per liberare quattro ostaggi gli israeliani hanno ucciso 274 civili ferendone 698. Fra i morti ci sono anche tre ostaggi (fuoco amico). Nel frattempo, a sentire il Guardian, quotidiano inglese molto autorevole e in genere imparziale, e anche due testate israeliane, +972 Magazine e Local Call, Fatou Bensouda, donna, del Gambia, ex procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aia dal 2012 al 2021, è stata minacciata dal governo di Netanyahu, non minacce generiche ma minacce di morte per lei e la sua famiglia come si evince da un’intercettazione dell’allora capo del Mossad: “Dovresti aiutarci e lasciare che ci occupiamo di te. Sarebbe meglio che tu non entrassi in cose che potrebbero compromettere la tua sicurezza o quella della tua famiglia”.
Comunque, minacce o non minacce, non sarà certo la Corte internazionale dell’Aia a poter fermare gli assassini israeliani che non si fanno scrupolo di sparare sugli ospedali, sui medici, sui pazienti, sulla Croce Rossa, sulla Mezzaluna Rossa, sulle organizzazioni internazionali e sulle Ong umanitarie. Per molto meno di questo altri Paesi o loro esponenti finirebbero davanti alla Corte penale internazionale dell’Aia, com’è avvenuto per Putin.
A fermare quest’orgia degli orrori commessi da Israele potrebbero essere gli Stati Uniti togliendo allo Stato ebraico gli aiuti militari. Ma Biden non ci pensa nemmeno e neppure il meno guerrafondaio Trump potrà far nulla, perché negli Stati Uniti la comunità ebraica è fortissima. Trump, se sarà rieletto Presidente, potrà fermare la guerra russo-ucraina perché la comunità ebraica internazionale non vede di buon occhio l’Ucraina che, durante la seconda guerra mondiale, si rese responsabile di un sanguinoso pogrom antiebraico senza che i nazisti gliel’avessero chiesto. Ma più in là The Donald non potrà andare.
L’Unione Europea, diciamo più in generale l’Europa, potrebbe avere un ruolo. Come? Con sanzioni economiche. Sanzioni economiche sono state comminate all’Iran e alla Corea del Nord che non hanno mai aggredito nessuno, non si vede perché, di fronte al massacro quotidiano di civili palestinesi, mille al giorno, circa, Israele dovrebbe esserne esentato. I Paesi europei potrebbero ritirare i propri ambasciatori a Gerusalemme e cacciare l’ambasciatore israeliano dai propri Paesi. Per far questo ci vorrebbe un’Europa forte, politicamente unita, armata e nucleare che era l’obiettivo di Angela Merkel. Ma quest’Europa, sia governata da Ursula von der Leyen o da chi altro, non c’è. Rimane una “utile idiota”, serva degli Stati Uniti che mai abbandoneranno Israele che è la loro “punta di lancia” in Medio Oriente. E qui il cerchio si chiude.
Il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2024