Mi pare siano stati molto sottovalutati i bombardamenti aerei israeliani sugli aeroporti di Damasco e Aleppo. Cioè contro la Siria che è uno Stato sovrano membro delle Nazioni Unite. Bombardarla è un’esplicita dichiarazione di guerra. Inoltre la Siria ha come alleati la Russia e la Cina che sarà molto difficile tenere fuori dal conflitto. La Russia con le sue armi, la Cina con la sua potenza economica e tecnologica. Si sta quindi avverando ciò che avevo scritto sul Fatto del 11/10, e cioè che la guerra israelo-palestinese era l’inizio di una “guerra dei mondi” (l’unico vantaggio di questa guerra è che ha tolto dal centro degli obiettivi il buffone Zelensky).
Gli occidentali lamentano e si stracciano le vesti perché delle loro sofisticatissime tecnologie si sono impadroniti anche i cosiddetti “terroristi” islamici (si veda il bel pezzo di Massimo Gaggi sul Corriere del 13/10). Ma bisogna non conoscere la Storia per non sapere che prima o poi i nemici copiano e riproducono le armi con cui sono attaccati. Tutta la storia della difesa-offesa in guerra è fatta di armi micidiali, sempre più micidiali, seguendo la linea del progresso illimitato, per cui ad un’offesa si replica con una difesa altrettanto efficace. I cavalieri del Medioevo, i professionisti della guerra, di una guerra che, a differenza di quanto sta succedendo in questi anni, non coinvolgeva i civili, si opposero all’uso del fucile che consideravano un’arma sleale perché colpiva a distanza. Naturalmente persero la partita. Oggi siamo arrivati a mischioni inverecondi dove i soldati in carne ed ossa non contano più nulla rispetto ai droni e altre sofisticatissime armi fra cui c’è in primissimo piano l’informazione / disinformazione. La guerra moderna è una guerra d’informazione, fra fake news di cui nessuno può controllare l’attendibilità e di notizie vere che chiunque può trasformare in fake. L’unico modo per orientarsi in questo guazzabuglio è mandare i giornalisti sul campo perché ciò che si vede con i propri occhi è realtà (sia pur relativa come ricorda il film Rashomon di Kurosawa). Insomma ci vorrebbero tanti Ettore Mo, ma Mo è appena morto insieme all’informazione di guerra.
Joe Biden, improvvisamente risorto dal suo catafalco, ha ammonito gli israeliani a rispettare “le leggi di guerra”, ma queste leggi, che intendevano tutelare i civili e che rimasero valide sin quasi alla fine della Seconda guerra mondiale, e che furono rispettate, a parte alcuni orrendi massacri perpetrati dalle forze speciali delle Waffen SS, anche dagli sempre infamati nazisti, non esistono più. A sfondarle per primi furono proprio gli americani con i bombardamenti indiscriminati su Dresda, Lipsia, Stoccarda che erano diretti, per la stessa ammissione dei comandi politici e militari Usa, contro i civili per “fiaccare la resistenza del popolo tedesco”. Poi vennero le Atomiche su Hiroshima e Nagasaki a chiudere la questione. Per cui la ‘moral suasion’ dell’invalido Joe Biden, che pur essendo formalmente il comandante supremo delle forze americane fa fatica a reggersi in piedi, lascia il tempo che trova.
Eppure queste norme, chiamiamole così, “di cortesia”, sono esistite. Io stesso posso esserne testimone. Nel paesino del comasco in cui sono nato c’era una caserma con due giovanissime sentinelle. Passa il Piper inglese e lancia dei volantini in cui c’è scritto più o meno “Attenzione, guardate che tra poco bombardiamo”. Gli abitanti si affrettarono a fuggire nei boschi. I due guardiani della caserma rimasero al loro posto, erano o non erano le sentinelle? Mi sono sempre chiesto per chi e per che cosa erano morti quei ragazzi. Per Mussolini che, dopo tanta retorica sulla “bella morte”, che convinse molti ragazzi a sacrificarsi per Salò, fugge travestito da soldato tedesco? Per il Re e Badoglio che, in una confusione di bauli, di valige, di suppellettili fuggono da Roma lasciandola in balìa dell’esercito tedesco? Non avevano capito, quei ragazzi, che onore, lealtà, dignità erano valori che non contavano più. Né in pace né in guerra. Come dimostra anche l’orrendo guazzabuglio israelo-palestinese dove, fra stragi reali e intelligenza artificiale si combatte una guerra che della guerra ha perso, insieme all’epica, anche l’etica.
Il Fatto Quotidiano, 16.10.2023
E chi, chi sarà mai / Il buttafuori del sole / Chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore.
(Il cantico dei drogati, De André)
C’è in giro una gran voglia di alieni. Negli Stati Uniti c’è stata l’audizione al Congresso di tre piloti della Marina che “hanno sperimentato direttamente fenomeni aerei non identificati”. In Messico il Parlamento ha sentito alcuni esperti provenienti da Stati Uniti, Giappone e Brasile, che hanno esposto le loro teorie sull’esistenza degli extraterrestri. In particolare il giornalista José Maussan ha presentato due scatole con presunte mummie trovate in Perù, che lui e altri considerano “esseri non umani che non fanno parte della nostra evoluzione terrestre”.
L’essere umano vive due drammi. E’ l’unico animale del Creato ad essere lucidamente consapevole della propria fine, l’altro dramma glielo crea lo stesso Creato, cioè il terrore di essere soli in questo inesplicabile Universo.
Negli anni Cinquanta c’erano i “marziani”. Poi, con i robot, su Marte ci siamo andati e di marziani non ne abbiamo trovati. L’unico marziano realmente esistito è quello di Ennio Flaiano (Un marziano a Roma).
Ci sono poi dei film che testimoniano questa angoscia. Star Trek che perlomeno era divertente perché faceva vedere gli alieni in forme molto vicine a quelle umane, solo un po’ distorte (grandi orecchie e simili) esseri che facevano cose del tutto improbabili come nei film di Maciste dove il protagonista solleva pesi impossibili. Il che mi ricorda delle scene che ho visto spesso sulle piazze di Genova e di Torino. C’era un forzuto energumeno con davanti un sasso enorme e diceva agli spettatori: “scommettete che solleverò questo sasso?”. Intanto si faceva dare l’obolo. Riusciva a portare le cose talmente per le lunghe che la gente se ne andava e il sasso lui non lo sollevava, però l’obolo l’aveva già intascato. Un genio. Di geni di questo genere, capaci di inventiva, di “creatività” come si dice oggi dove la creatività è scomparsa dalla faccia della terra tranne che nel marketing pubblicitario, ce n’erano altri che operavano però con modalità diverse come quel tale che si era inventato una medicina che guariva tutte le malattie e che aveva chiamato “Turlupindone B12” e il giornale di mio padre, il Corriere Lombardo, titolò “Turlupinati col Turlupindone”. Insomma il tipo era stato onesto, se uno era così idiota da farsi turlupinare, beh cazzi suoi. Un predecessore di Wanna Marchi. Spettacolare, nel suo programma, era il mago brasiliano Do Nascimento. I telespettatori lo interpellavano ansiosamente soprattutto sulla salute e lui diceva “non sente un dolore alla spalla?”. “Ma per la verità non sento nulla alla spalla” ma Do Nascimento insisteva finché la tipa, in genere erano donne, si faceva sedurre (il fascino di Do Nascimento era irresistibile) e tornava a casa convinta di essere malata.
Film più sofisticati che si sono occupati degli alieni, in modo per così dire ideologico, sono Star Wars e l’insopportabile E.T di Spielberg (“Spielberg guida alla riscoperta dei sentimenti” scrivevano i giornali, ma andiamo).
E’ possibile che nel Cosmo ci sia stata in passato della vita ed è possibile che ci sarà in futuro. Quel che è impossibile è che in tempi cosmici, che si misurano in miliardi di miliardi di anni, queste vite si presentino contemporaneamente. E’ una di quelle equazioni all’ennesima potenza che hanno sempre fatto impazzire i cosiddetti scienziati.
Intanto qui sulla terra la vita, quella vera, è diventata impossibile. Cambiamenti climatici spaventosi, ghiacciai che si sciolgono, mari che si alzano, specie che si estinguono, eventi di straordinaria e avversa potenza in attesa che la razza umana ritrovi il senno e la smetta di inseguire le crescite esponenziali che esistono in matematica non in natura per cui ci toccherà ricominciare tutto da capo, dando origine, speriamo, ad un nuovo Medioevo.
Ma torniamo alla nostra solitudine. Dobbiamo rassegnarci, come canta Don Backy che si sente “una nullità in questa grande immensità”.
Il Fatto Quotidiano, 14.10.2023
La guerra israelo-palestinese è molto più pericolosa di quella russoucraina. E’ accertato che dietro l’aggressione di Hamas agli eterni aggressori c’è l’Iran, non solo ideologicamente (il Parlamento iraniano ha inneggiato pubblicamente a questa azione, il governo è stato solo un po’ più cauto) ma praticamente fornendo ai guerriglieri di Hamas mezzi di terra, oltre che droni, che hanno sfondato la linea di confine, cosa inaudita, mai avvenuta in precedenza in questa misura, al massimo Hamas era riuscita a penetrare in Israele con due o tre uomini subito freddati.È
Adesso gli Stati Uniti, che per ora hanno fornito agli israeliani munizioni per il sistema anti missili, mentre la portaerei USS Gerald Ford si sta dirigendo minacciosamente verso le coste palestinesi, avranno buon gioco e buon pretesto per attaccare l’Iran che vogliono spazzar via dalla faccia della terra da quando nel 1979 l’Ayatollah Khomeini scalzò lo Scià di Persia che era totalmente ai loro ordini. Del resto i Pasdaran iraniani, e lo stesso Iran, sono nell’”asse del Male”, perché tutti gli avversari dell’Occidente sono “terroristi”, da Putin ai Talebani parecchi dei quali marciscono ancora nella prigione di Guantanamo.
Colpisce, e lo hanno sottolineato tutti, che l’intelligence israeliana, considerata la più efficiente del mondo, si sia lasciata sorprendere in questo modo. E che di sorpresa si tratti lo dimostra anche il fatto che da alcuni mesi il governo israeliano aveva lanciato una campagna per incoraggiare il turismo verso Israele, dove peraltro, a parte Gerusalemme, eternamente contesa fra le tre religioni monoteiste, c’è ben poco da vedere se non le suggestioni lasciatevi da Cristo, il giardino degli Getsemani, il Calvario dove fu crocefisso Gesù sotto la pressione degli ebrei mentre il governatore della Giudea Ponzio Pilato, che aveva cercato in tutti i modi di salvare Cristo, dovette alla fine cedere alla furia degli energumeni. Una ferita che non si è mai rimarginata e che i cristiani di tutto il mondo, compresa la cattolica Italia, dovrebbero ricordare adesso che si sono riaccese le guerre ideologiche e di religione, che non è “l’oppio dei popoli” come sosteneva Marx, ma è la madre di quasi tutte le guerre.
Anche la risposta dell’esercito israeliano è stata debole, a fronte di quasi mille vittime israeliane fra militari e civili (bilancio provvisorio, perché il pezzo è stato pubblicato con un paio di giorni di ritardo) ci sono 490 caduti palestinesi, mentre di solito la proporzione è più che invertita, per un paio di israeliani morti in un raid si fanno nella Striscia di Gaza almeno una ventina di vittime civili sparando “a chi cojo cojo” col pretesto di uccidere i guerriglieri. Ed è molto probabile, se non sicuro, che la rappresaglia di Tel Aviv sarà durissima, diretta non solo a pareggiare i conti ma, in questo macabro calcolo, a superarli di molto. Inoltre, il ministro della Difesa Yoal Gallant ha annunciato: “il taglio delle forniture di elettricità, cibo, carburante, tutto è chiuso”. Come si vede la politica di strangolamento, soprattutto per quello che riguarda il cibo, non la fa solo Putin.
Infine non si può poi dimenticare che Israele ha la Bomba e che se fosse messo alle strette non esiterebbe a usarla, visto che i suoi strettissimi alleati americani l’hanno utilizzata a Hiroshima e Nagasaki quando il Giappone era in ginocchio e loro alle strette non erano affatto.
C’è poi l’Arabia Saudita, punta di lancia degli americani in Medio Oriente, che proprio di recente aveva intessuto, per la prima volta nella storia, rapporti con l’arcinemico Israele. Che farà poi la Turchia di Erdogan che, stando nella Nato, è un’ambigua alleata degli Stati Uniti ma persegue una sua propria politica in Medio Oriente?
Insomma è iniziata veramente “la guerra dei mondi”. Allegria.
Il Fatto Quotidiano, 11.10.2023