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La Superlega è la fine del calcio. Come si merita, perchè è diventato tutto economico oltre che tecnologico. Che il calcio sarebbe andato a morire per overdose l'avevo previsto nel mio libro "Il denaro. Sterco del demonio" (1998).

m.f

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Fra i cantautori per ora vince a redini basse De Andrè. Citati Francesco Guccini e Bob Dylan. Fra gli attori entra, ed era ora, Ugo Tognazzi, grande sia nel drammatico che nel comico. Fra gli scrittori fanno il loro ingresso Cioran e Montaigne. Fra i piloti di Formula 1 Ayrton Senna. È proprio la sua morte, e il modo in cui è avvenuta, a renderlo immortale. Fra le passioni ne segnalo una abbastanza singolare: asciugare i capelli con il phon.

Buon gioco a tutti.

m.f

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Fra i cantautori fa un interessante ingresso Mannarino, di cui, nei miei articoli, mi servo a volte non potendo ricorrere sempre al sempiterno De Andrè.

Fra i pensatori filosofi fanno il loro ingresso Jung e Gurdjieff.

Fra i calciatori il lettore Gianni Cerqueti inserisce Dragan Stojkovic. Con mio grande piacere. Stojkovic è sempre stato un mio idolo, come in genere i giocatori serbi, abili col pallone come i brasiliani ma più duri e meno leziosi, solo che son serbi e prima delle partite vanno a puttane, si ubriacano per cui alla fine non hanno mai vinto nulla anche se negli Europei del '92 la meravigliosa Jugoslavia di Stojkovic, Savicevic, Prosinecki, il basilare Bazdarevic, che aveva vinto tutte le partite di qualificazione, tranne una pareggiata, fu esclusa per dei vergongosi dictat politici. Quando il Guerin sportivo, che stava facendo il ritratto di grandi giocatori, ne chiese uno a me avvertendomi però che Maradona, Pelè and company erano già stati fatti io risposi: "Non me ne importa nulla: io faccio Dragan Stojkovic".

m.f